
Didattica Inclusiva: l'arricchimento culturale per un futuro migliore
Cari insegnanti, educatori, e noi che viviamo la scuola dall’interno, la Giornata Internazionale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo è un’occasione preziosa.
Non è solo una data sul calendario, ma un momento per fermarci e riflettere sul ruolo fondamentale che abbiamo nel costruire una scuola davvero inclusiva.
Sappiamo bene che la buona volontà non basta.
Vorremmo realizzare molteplici iniziative, ma spesso ci scontriamo con poche ore a nostra disposizione e numerosi impegni scolastici. Questo articolo si basa sulle riflessioni di alcune di noi in merito ad approcci importanti come il Patto di Corresponsabilità, ed affronta alcuni aspetti non condivisi delle Nuove Indicazioni Nazionali 2025.
Esso vuole essere una guida pratica dove vediamo insieme le sfide, analizziamo il contesto e proponiamo soluzioni concrete per trasformare la multiculturalità in una vera forza.
Le Sfide Quotidiane: la voce di chi vive la classe
- Mancanza di tempo e risorse: quante volte abbiamo idee fantastiche per progetti sull’integrazione, ma poi ci scontriamo con la mancanza di tempo e di strumenti? La nostra buona volontà si scontra con orari stretti e troppi impegni. È difficile concretizzare progetti ricchi e articolati quando siamo sempre di corsa.
- Isolamento tra le discipline: questo è un punto cruciale: spesso lavoriamo a compartimenti stagni. Se insegnanti di diverse materie collaborassero di più, potremmo creare progetti condivisi che arricchirebbero tantissimo l’approccio alla multiculturalità.
- Inclusione superficiale: l’inclusione non può essere un evento isolato, una ricorrenza una volta all’anno. Troppo spesso è percepita così, come eventi sporadici anziché una mentalità continuativa e intrinseca al quotidiano scolastico. Dobbiamo farla diventare parte del DNA della scuola, ogni giorno.
- Priorità didattiche non allineate: molte docenti esprimono perplessità di fronte al focus posto da alcuni docenti sull’insegnamento della grammatica italiana: ha senso insegnare soggetto e predicato a studenti NAI (Nuovi Arrivati Immigrati) che non conoscono l’italiano? Spesso ci si concentra sulla grammatica a discapito della comunicazione funzionale, che è invece la chiave per farli partecipare subito.
- La necessità di una progettazione a 360°: la scuola non può fare tutto da sola. Serve un coinvolgimento maggiore di docenti e genitori. È fondamentale il ruolo di figure come il mediatore culturale o genitori di altre nazionalità che vivono in Italia da tempo che possano accompagnare le famiglie degli alunni NAI e le famiglie locali, magari organizzando incontri serali o pomeridiani, o eventi dove i genitori condividono aspetti della loro cultura (cibi tipici, tradizioni). L’obiettivo? Creare un reale senso civico fondato sulla conoscenza, confronto e rispetto reciproco (stop a stereotipi, rifiuto a priori di idee diverse dalle proprie, creare interesse verso usi, abitudini del vivere quotidiane).
Il Patto di Corresponsabilità: un documento da vivere

Il Patto di Corresponsabilità educativa che firmiamo con le famiglie all’inizio della scuola media è un documento importante. Dichiara l’impegno della scuola a:
- rispettare l’unicità di ogni studente;
- rispettare la vita culturale e religiosa degli studenti;
- promuovere il dialogo e la collaborazione;
- favorire scelte autonome e responsabili;
- realizzare i curricoli e le iniziative per il successo scolastico;
- comunicare le valutazioni per una sinergia;
- favorire un rapporto costruttivo scuola-famiglia.
Questo patto è una base solida, ma spesso rimane sulla carta. Per l’integrazione multiculturale, dobbiamo renderlo vivo.
Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025: luci e ombre

Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 parlano di inclusione, ma presentano alcune criticità importanti, come evidenziato dal gruppo ELIcom in questo documento. Vediamole in sintesi:
Visione monolinguistica: un limite alla multiculturalità a scuola
Le nuove indicazioni nazionali ignorano la ricchezza linguistica degli studenti, focalizzandosi sull’assimilazione all’italiano. Questo aspetto svaluta le lingue d’origine, ostacolando lo sviluppo multilingue e riducendo l’assimilazione.
Grammatica decontestualizzata
Visione negativa dell’errore
Mancanza di focus sulla formazione dei docenti e sull’ UDL
Linguaggio prescrittivo
Percorsi futuri: soluzioni concrete per l'inclusione scolastica
Gli insegnanti, motori del cambiamento
La nostra volontà e impegno sono la nostra forza più grande. Nonostante le difficoltà, la dedizione di molti insegnanti è un motore potente. Dobbiamo incanalare questa energia e supportarla.
- Focus sulla comunicazione funzionale: L’approccio pratico che privilegia la comunicazione per gli studenti NAI, è un esempio da seguire. Invece di fossilizzarci sulla grammatica, concentriamoci su come farli comunicare subito. Questo metodo dovrebbe essere diffuso e integrato nella nostra formazione.
- Inclusione continua, non sporadica: Dobbiamo passare da una mentalità di singolo evento a una di ecosistema. L’inclusione non è una festa, una “giornata mondiale di…”, ma un approccio quotidiano che permea ogni aspetto della vita scolastica.
Collaboriamo di più!
- Progetti interdisciplinari: la collaborazione tra materie è una risorsa non sfruttata. Lavorare insieme a livello di consiglio di classe ci permette di valorizzare le diverse culture degli studenti e creare esperienze di apprendimento più ricche.
- Attiviamo il Patto di Corresponsabilità: non lasciamolo sulla carta! Dobbiamo implementarlo attivamente per una reale, costante e realmente voluta collaborazione tra scuola e genitori.
- Coinvolgiamo mediatori e genitori: il ruolo del mediatore/mediatrice culturale o genitori di altra nazionalità è cruciale per accompagnare le famiglie degli alunni NAI e favorire la comprensione con le famiglie locali. Organizziamo momenti di incontro o eventi in cui i genitori dei ragazzi a turno portino qualcosa di relativo alla loro cultura (prodotti tipici, racconti, tradizioni). Questo costruisce conoscenza, confronto e rispetto reciproco.
Costruiamo il Futuro: dalla teoria alla realtà
La nostra volontà e impegno sono la nostra forza più grande. Nonostante le difficoltà, la dedizione di molti insegnanti è un motore potente. Dobbiamo incanalare questa energia e supportarla.
- Chiediamo linee guida migliori: dobbiamo far sentire la nostra voce per cambiare la visione monolinguistica delle indicazioni, promuovendo il multilinguismo. La grammatica deve essere una risorsa per la comunicazione, non un sistema rigido. E l’errore? Deve essere visto come parte naturale dell’apprendimento, non un difetto.
- Formazione continua: la mancanza di focus sulla formazione dei docenti e sull’UDL è una lacuna evidente. Abbiamo bisogno di formazione concreta su differenziazione didattica e Universal Design for Learning (UDL) per affrontare le diverse esigenze di apprendimento, in modo da regolare la progettazione delle lezioni in base ai punti di forza e alle esigenze di ogni studente.
- L’Educazione del Cuore: dobbiamo creare occasioni didattiche di esperienza di sentimenti basilari come la fiducia, l’empatia, la tenerezza, l’incanto, la gentilezza. La vera diversità culturale non fiorisce solo con la conoscenza, ma con l’intelligenza emotiva e la connessione.
- La scuola come Laboratorio di Cittadinanza: le attività inclusive sono il momento in cui i nostri ragazzi dimostrano di essere veri cittadini, imparando a lavorare insieme e cooperare. La multiculturalità in classe è un’opportunità unica per educare alla cittadinanza responsabile in un mondo globale.
La Giornata Mondiale della Diversità Culturale: dalle parole all'azione
Cari colleghi, in questo giorno dedicato alla diversità culturale, è chiaro che la diversità culturale e linguistica è una fonte di arricchimento incredibile, capace di generare un confronto valorizzante e continuo tra le realtà culturali e linguistiche presenti nelle classi.
Ma la nostra passione, l’ingegno e la volontà di collaborazione sono una solida base su cui costruire. Non bastano solo la nostra dedizione o le politiche ben intenzionate. Serve una sinergia tra la nostra energia dal basso e il supporto dall’alto con risorse e quadri politici adeguati.
La speranza è nella nostra coesione, nella nostra capacità di agire insieme e di chiedere un cambiamento concreto. Trasformiamo i buoni propositi in azioni efficaci per la vita quotidiana della nostra scuola. Facciamo in modo che la diversità non sia solo accettata, ma celebrata come un pilastro dell’eccellenza educativa e dello sviluppo civico.